Settembre 2013: il progetto BeBi alla Fao

3-4 agosto 2013: seminario con gli inventori della Elsa

Alla pagina degli Eventi tutte le info per la due giorni in Friuli dedicata a pirolisi e biochar organizzata dalla Blucomb: imparerete a conoscere la Elsa, a costruirla, e ve la potrete portare a casa!

Online il sito della Blucomb!

Per contattare gli inventori e distributori della Elsa, è online il sito della Blucomb:

www.blucomb.com

 

Oltre a poter acquistare la lamiera di assemblaggio e la stufetta già montata, potete scaricare gratuitamente i disegni.

Attenzione: il sito è in inglese.

Come autocostruirsi una Elsa

Oltre registrarsi sul sito della Blucomb, potete scriverci per richiedere - ad uso privato - gli schemi completi. Ricordiamo che è possibile autocostruire una Elsa partendo da semplici barattoli di latta. Qui le istruzioni di Fernando Iraci!

In anteprima il primo prototipo della Blucomb!

Perché il fumo? Che fare?

Nelle fasi di avvio e di spegnimento, i microgassificatori producono una massiccia quantità di fumo. Ecco qualche utile indicazione per ridurne l'impatto.

Daniele Della Toffola suggerisce di posizionare un breve tubo sopra il cono superiore della stufetta per aumentare l'effetto camino; posizionare questo tubo quando la fiamma inizia ad allungarsi (classico segnale che manca poco allo spegnimento) stimola la bracificazione totale della biomassa e quando la fiamma si spegne la fumosità è in genere più contenuta. Con le lattine, Daniele spesso aggiunge una spruzzata di alcool (pericolosa e costosa) che però dà il vantaggio di bruciare anche gli ultimi residui e combustibili e abbassando la temperatura del carbone riduce a zero l'emissione di fumo allo spegnimento. Tale pratica è ovviamente improponibile su una Elsa...

Il fumo, spiega Davide Caregnato,  è causato da quella parte di biomassa che non è ancora stata carbonizzata completamente e che continua a bruciare senza fiamma e con poco ossigeno; questa biomassa residua è quella che rimane ai lati sul fondo. Per ridurre al minimo il fumo finale è necessario fare in modo che l'ossigeno primario investa in maniera uniforme la biomassa durante tutto il processo, e per realizzarlo è utile mettere una rete di sostegno per la biomassa 1 o 2 cm al di sopra degli ingressi dell'aria primaria (i fori sul fondo per intenderci) e caricare la biomassa sopra la rete; in questo modo lo spazio vuoto tra il fondo e la colonna impaccata di biomassa permette all'aria primaria di distribuirsi in maniera migliore.

In ogni caso un po' di fumo ci sarà lo stesso alla fine, a meno di non ottenere un'uniformità perfetta, cosa che in casi sporadici comunque il team della Elsa è riuscito a fare e che quindi è possibile.

Restano valide e sempre applicabili le misure "estreme" e più comuni, vale a dire spegnere la combustione con una secchiata d'acqua oppure svuotando la carbonella in una bacinella d'acqua.

La Elsa in Togo

In un servizio televisivo andato in onda in Togo si parla del progetto Bebi e della collaborazione con l'Università di Udine per lo sviluppo e la produzione in loco della Elsa. Sul posto anche il professor Peressotti e Carlo Ferrato.

La stufa Elsa sugli schermi di Rai Tre, 7 novembre 2011

In onda nello spazio di Geo Scienza, Irene Criscuoli e Davide Caregnato spiegano al pubblico di Rai Tre il funzionamento della stufa Elsa, inventata da Carlo Ferrato e brevettata dall'Università di Udine nell'ambito del progetto BeBi. ATTENZIONE: LA STUFA IN TRASMISSIONE È SOLO UN MODELLO. PER L'AUTOCOSTRUZIONE DESTINATA ALLA COTTURA, NON USARE LAMIERA ZINCATA.

FAQ: come, che cosa, quando

Prime indicazioni sul funzionamento della stufa Elsa, a cura di Davide Caregnato e Irene Criscuoli. A breve online le risposte alle FAQ che stiamo ricevendo!

Le emissioni della Elsa

La tabella delle emissioni della TLUD di Paul Anderson, assimilabili alle emissioni della stufa Elsa.

La presentazione del progetto BeBi

 

Capofila del progetto BeBi, Benefici per l'agricoltura e per l'ambiente derivanti dall'utilizzo di biochar nei paesi ACP, Africa, Caraibi, Pacifico, è il dipartimento di Scienze agrarie e ambientali dell'Università di Udine, che per il progetto coordinato da Alessandro Peressotti collabora con CNR, Foxlab e università in Togo e Sierra Leone. Sulla prima missione operativa in Ghana dei ricercatori di Udine, il resoconto pubblicato dall'e-magazine dell'università friulana.

In chiusura del progetto BeBi si tiene a Roma presso la FAO una giornata finale di confronto tra i partner europei ed africani ed esperti internazionali. Per partecipare, scrivere ad alberti@uniud.it

Su Qualenergia.it, portale web promosso da Kyoto Club e Legambiente, Irene e Davide spiegano il funzionamento della stufa Elsa e la struttura del progetto BeBi.